In un momento di grande transizione verso il digitale, non è semplice neanche parlare di modelli di business. Le nuove tecnologie hanno completamente rivoluzionato anche questo ambito, dando vita a nuovi modelli di business e mettendo in crisi quelli consolidati da anni ed anni. Strumenti sempre più all’avanguardia si sono imposti nel panorama aziendale come leve abilitanti del business. Il caso ad esempio di Industry 4.0, il paradigma che ha modificato e sta modificando le fondamenta stesse dei modelli di business tradizionali grazie all’IoT e ai Big data & analytics. In questa era di trasformazione digitale chi non si aggiorna purtroppo rischia di perdere un vantaggio competitivo irrecuperabile. Per questo abbiamo pensato di proporre alcuni tra i nuovi modelli di business da cui prendere spunto in questo momento storico segnato dalla digital transformation.
- Smart factory business model
Il nuovo modello di azienda intelligente punta a trasformare l’azienda in una vera e propria macchina operativa. Per raggiungere questo obiettivo, lo smart factory business integra sistemi fisici e virtuali in ogni processo di realizzazione del prodotto mediante una tecnica chiamata cyber-physical systems (CPS). Un’architettura in cui la componente umana fà da supporto e si fonde con quella digitale per dar vita al digital twin. Esistono principalmente tre diverse varianti di questo modello di business:
- smart manufacturing che si basa un uso efficiente delle risorse e su una forte automatizzazione dei processi per ridurre l’intervento umano;
- mass customization che si presta ad un modello organizzativo dinamico per creare prodotti unici e personalizzabili per i mercati a coda lunga;
- hub & spoke produttivi che invece prevedono l’appoggio di diverse sedi differenti spalmate sul territorio e strettamente collegate a un hub centrale grazie alla tecnologia che condividono.
- Servitization business model
In italiano modello della servitizzazione, sfrutta le nuove tecnologie per mettere a disposizione un bene su più fronti. Si basa sul valore funzionale del prodotto, sull’utilizzo che ne viene fatto piuttosto che sul suo possesso. Anche in questo caso il modello di business può avvalersi di tre diverse categorie:
- add-on hardware che si traduce nell’offerta di servizi in ogni fase del processo di acquisto, sia pre che post vendita;
- add-on software offre invece funzionalità aggiuntive, anche di terze parti, a quelle già offerte in fase d’acquisto;
- everything as-a-service che invece porta ai massimi estremi la servitizzazione, sostituendo l’acquisto di un bene con il suo uso e, quindi, convertendo l’investimento una tantum in un asset, nella possibilità di usufruirne a fronte di pagamenti rateizzati.
- Data-driven business model
Questo particolare modello di business fà delle informazioni un vero e proprio driver che punta a valorizzare l’esperienza utente o al guadagno attraverso la data monetization diretta e la data monetization indiretta. I dati raccolti analizzando i movimenti e le abitudini dei clienti in fase di acquisto, vengono studiati al fine di aumentare l’engagement del pubblico attraverso proposte mirate. A questo si aggiunge un guadagno derivante dalla vendita delle informazioni a terzi, che possono essere utili per conoscere i comportamenti d’acquisto dei potenziali clienti ed altri trend di vendita fondamentali. Discorso differente per la vendita indiretta invece che aggiunge il valore della conoscenza in virtù del monitoraggio nell’utilizzo di un prodotto o della smart customer experience a esso abbinata.