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Cosa significa Upstream in informatica

Cosa significa Upstream in informatica

By francesco

Quando si parla di Upstream in termini informatici, ci si riferisce alla velocità con la quale viaggiano i dati scambiati tra client e server. Per essere più precisi parliamo di una velocità di trasmissione unidirezionale, visto che le informazioni si spostano sempre dal client per poi approdare sul server ad esso connesso. Il trasferimento in direzione opposta viene in gergo definito downstream, che molto spesso ha una velocità anche piuttosto più elevata rispetto all’upstream. Ci si può benissimo rendere conto di questa notevole differenza analizzando alcune tipologie di modem, come quelli ADSL, che propongono un confronto diretto tra le due velocità di trasmissione. Una differenziazione necessaria in particolar modo per chi lavora o amministra una certa rete e che deve in ogni momento monitorare  l’ utilizzo della larghezza di banda delle reti e dei singoli sistemi connessi. 

Il ruolo dell’ADSL

Chiariamo ora il ruolo dell’ ADSL, abbreviazione per Asymmetric Digital Subscriber Line. Grazie a questa tecnologia è possibile trasmettere dati a larga banda sfruttando la rete in rame, normalmente utilizzata per tipi di servizi telefonici. Alla classica rete telefonica viene quindi aggiunta l’opzione di scambiare dati in modo bidirezionale, con il fine di permettere una connessione ad Internet. Da questa bidirezionalità si è scelto di fornire due velocità diverse per l’upstream ed il downstream, da cui deriva “asimmetrica”: la velocità di downstream è molto grande, quella di upstream piccola. Questa scelta fù dettata dal fatto che in genere si richiedono dalla rete molti più dati di quanti si è soliti inviarne. Il problema legato all’ADSL è il fatto che questa tecnologia non riesce ad avere velocità superiori ai 20 megabit al secondo, con importanti limiti in upstream, con dati che non superano 1 megabit al secondo. 

La fibra ottica per una trasmissione più veloce 

La velocità di trasmissione dei dati può dipendere da due fattori:

– dalla tecnologia adottata (wireless o cablata); 

– dal mezzo trasmissivo utilizzato per la connessione. 

Ad una richiesta di maggiore velocità del pubblico si è dovuta trovare una soluzione che andasse a rimpiazzare le scarse prestazioni dell’ADSL. Questo ha portato all’introduzione della tecnologia FTTH, “Fiber To The Home”, che sostituisce completamente il vecchio doppino in rame portando la fibra ottica direttamente alla presa di casa. Un tipo di tecnologia in grado di offrire velocità mai viste prima, ma che allo stesso tempo richiede dei costi infrastrutturali importanti, per il cablaggio stradale e all’interno degli edifici. Una soluzione funzionale e sostenibile dal lato economico è invece offerta dalla chiama FTTCab, “Fiber To The Cabinet”. In questo caso viene cablata una fibra ottica dalla centrale fino al cabinet, per poi trasferire tutto tramite l’impianto in rame esistente.